Governare il turismo si deve e si può

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Giampietro Pizzo

Soluzioni a confronto: San Marco Pass, Pass 4 Venice, Ven!ceposto

 

di Giampietro Pizzo.

Lo stato di crisi causato dal turismo – settore che dovrebbe essere per Venezia una risorsa preziosa – è sconfortante; così come inaccettabile l’assenza del governo urbano su questo tema.

Vedere com’è ridotta la città (spazzatura, mezzi pubblici sovraffollati e degrado permanente) fa male al cuore di ogni veneziano.

Non bastano più le vaghe promesse del Comune. Non possiamo più aspettare: bisogna agire subito.

Alcune proposte precise e concrete (almeno tre: San Marco Pass, Pass 4 Venice e Ven!ceposto) sono state presentate nei mesi scorsi.

Il Sindaco dia spazio al confronto di queste proposte perché la Città ne valuti direttamente i pro e i contro.

I nodi del turismo a Venezia sono molti: dal numero eccessivo di turisti giornalieri, al mercato senza regole delle case trasformate in strutture ricettive; da come l’economia turistica debba contribuire al bilancio comunale e alla manutenzione urbana e alla qualità della vita dei residenti.

Questioni urgenti che devono trovare risposta. Noi pensiamo sia possibile e necessario. Su alcune, le risposte possono essere immediate.

Un paio di esempi. Piuttosto che Venezia sia ogni giorno trasformata in una pattumiera, meglio attrezzare subito luoghi di sosta autorizzati per i turisti, anche per consumare uno spuntino. Alcuni luoghi sono facilmente utilizzabili a questo scopo: i chiostri dell’Agenzia delle Entrate a S. Angelo, i giardini della Marinaressa in Riva degli Schiavoni o, ancora, la piscina di Rio Terà in Lista di Spagna (oggi ostruita dalla presenza di tre brutti container usati come chioschi). Soluzioni praticabili e gestibili dal Comune direttamente o in accordo con altre istituzioni pubbliche.

Una seconda azione immediata: con un’ordinanza del Sindaco si dovrebbe vietare agli esercizi pubblici l’uso di imballaggi usa e getta per il cibo da strada.

Servono modi nuovi per affrontare il problema: una regia che pungoli i diversi enti che hanno competenze, doveri e risorse; l’ascolto di tutte le categorie degli operatori del turismo, ma soprattutto la partecipazione dell’intera comunità cittadina.

Non è il turismo ma l’assenza di politica sul turismo che uccide Venezia.