programma di valorizzazione culturale per il Forte di S.Andrea

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Aggiornamento: sentenza del TAR del 26 Maggio 2016

N.-00477_2016-REG.RIC_.

Il programma di valorizzazione culturale per il Forte di S.Andrea, recentemente approvato dal Consiglio comunale e da affidare ad un “partner privato”, prevede anche la realizzazione di un museo della Laguna con annessa biblioteca, da collocare in tre edifici esistenti per un migliaio di metri quadri.
Sorprende che un’iniziativa del genere, solo accennata ma di grande spessore, debba essere affidata ad un privato quando esiste una Fondazione Musei Civici (controllata interamente dal Comune) che dovrebbe fare proprio questo mestiere. Anzi, quando è già pronto da tempo, ed avanzato rispetto ai possibili finanziamenti europei, un progetto del genere elaborato dal Museo Civico di Storia Naturale.
Certo, il partner privato potrebbe poi rivolgersi al Comune per allestire museo e biblioteca, ma si replicherebbe allora il solito film: il pubblico si accolla gli oneri ed il privato si accomoda con la parte del programma che può dare reddito (ristoranti, foresterie, ecc. ecc.). Stupisce dunque che la Fondazione non abbia avuto parte alcuna nell’elaborazione del programma di valorizzazione, di cui non sono del resto resi noti gli autori. Forse essa è stata troppo impegnata nell’affidare a terzi (Fondazione 24 Ore) la programmazione e la realizzazione di esposizioni in casa propria (Palazzo Ducale), a lasciare ad altri gli incassi di mostre da essa promosse ? Forse è più interessata a portare a ben 19 € il biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale … senza alcun miglioramento dei servizi di accoglienza e neppure dei controlli di sicurezza. O, forse, dopo aver assicurato una ridicola sovraesposizione al cosiddetto recupero dell’appartamento della principessa Sissi, sta finalmente, in gran segreto, lavorando per tirar fuori dai magazzini il Museo cittadino del Risorgimento ? In una quindicina di sale al Correr, esso raccoglieva testimonianze dalla caduta della Serenissima, alle occupazioni napoleoniche ed austriache, ai moti risorgimentali e fino alla Grande Guerra, secondo modalità espositive un po’ datate e certamente oggi da rinnovare. L’occasione sarebbe ora buona poiché ad ottobre cade giusto il 150° dell’unione di Venezia all’Italia (1866). Speriamo solo che non si replichi la dannazione veneziana del 150° dell’Unità per la cui celebrazione fu posata, al Lido, il 28 agosto 2008, da parte dei signori Bondi, Galan, Cacciari e Baratta, la prima pietra di un magnifico Nuovo Palazzo del Cinema e dei Congressi ! Il Sindaco Brugnaro sarebbe oggi nelle condizioni di far molto, molto, meglio.
Marco Zanetti (associazione Venezia Cambia)