Risorse per Venezia: fare finalmente sul serio!

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(di Giampietro Pizzo)

Risorse per Venezia: fare finalmente sul serio!

Lo avevamo detto due anni fa: Venezia ha bisogno di risorse certe, regolari e ordinarie. Pietire finanziamenti speciali erogati da Comitatoni vari o che dipendono dall’estro del governante di turno non porta da nessuna parte. L’autonomia fiscale della Città è l’unica base solida per programmare gli interventi e per manutenere quotidianamente la struttura urbana, cioè, in definitiva, per governare bene ed essere, sulle cose fatte, giudicati dai cittadini.

Il Sindaco Brugnaro che aveva annunciato durante la campagna elettorale cambiamenti epocali ha invece continuato con la solita manfrina: “vado a Roma a chiedere soldi per la Città” e poi “Roma non risponde alle nostre richieste”. Le dichiarazioni dell’Assessore Zuin sui giornali locali confermano come l’Amministrazione comunale non abbia una propria strategia di finanza pubblica – salvo continuare a vendere anche gli ultimi rimasugli della casa comune: palazzi, terreni, eccetera.

Lo avevamo detto due anni fa: la soluzione più semplice e pratica è che Venezia trattenga sul gettito fiscale prodotto dall’economia locale almeno un punto dell’IVA prodotta nel suo territorio e oggi riscossa centralmente a Roma. Su quella proposta molti si erano dichiarati d’accordo: a partire dal sottosegretario Pierpaolo Baretta, il quale l’aveva fatta propria durante la campagna elettorale delle amministrative 2015.

Si sa, i politici hanno spesso il naso lungo e la memoria corta, ma i cittadini no, loro hanno una memoria d’elefante e si ricordano delle promesse non mantenute. Il sottosegretario Baretta ha cambiato forse idea nel frattempo sui modi di finanziare Venezia? Oppure semplicemente non è in grado di convincere il Governo che questa è la strada giusta per risolvere definitivamente lo squilibrio fiscale delle Città d’arte?

Intanto la Città cade a pezzi, intanto i servizi essenziali per i cittadini sono stati ridotti, se non azzerati, a livelli intollerabili, intanto tutti si stracciano le vesti per lo stato di abbandono e degrado in cui versa la Città, intanto un ristretto gruppo di operatori privati e redditieri si arricchiscono sulla carne viva di una Città allo stremo. E intanto, nulla accade a tutela di Venezia.

La Giunta Brugnaro si vanta di aver risanato il bilancio (un bilancio risanato ma con risorse zero, cioè un bilancio morto!) e fa appello a investitori privati (chi li ha visti sinora?). Il sottosegretario Zanetti dice che la Città si deve arrangiare, ma non aggiunge che, per “arrangiarsi”, il Governo deve consentire a Venezia di decidere finalmente in autonomia.

Due anni dopo, consci che si è perso tempo prezioso, rifacciamo la stessa proposta: Venezia trattenga e usi direttamente un punto dell’IVA prodotta dall’intera economia locale. Stime alla mano, potrebbe trattarsi di un gettito di almeno 60 milioni annui.

Risorse per Venezia: facciamo finalmente sul serio? Non è mai troppo tardi.

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