Pecunia non olet

di Giampietro Pizzo e Marco Zanetti.

2020.11.18 Pizzo + Zanetti

All’unanimità il Consiglio comunale di Venezia ha approvato

una mozione per chiedere 150 milioni di euro di risorse

straordinarie per la Legge Speciale al governo nazionale.

Le diverse forze politiche, di maggioranza e minoranza, se

ne compiacciono.

Eppure, una concordanza così eccezionale sarebbe più

gradita sulle grandi scelte che riguardano il futuro di Venezia:

dal porto alla difesa dell’occupazione, dalla manutenzione

della città alla salvaguardia della Laguna.

Tutti concordi nel tendere la mano a Roma; nessuno a

ricordare che solo qualche tempo fa il dibattito in città

riguardava la richiesta di un effettivo federalismo fiscale, cioè

di risorse ordinarie certe prodotte a Venezia e gestite a

Venezia.

Passano le amministrazioni comunali ma la logica di “andare

a Roma” a cercare soldi sembra non tramontare. Perché poi

il Sindaco dovrebbe stupirsi se a Roma oltre a decidere

quando e come elargire i finanziamenti si decida con la

stessa logica anche quando e come produrre – magari a

Ferragosto – norme per il governo della Laguna?

Nessuno in Consiglio Comunale ha voluto ricordare che

Venezia ha da tempo bisogno di una nuova Legge Speciale,

con risorse programmate certe e gestite direttamente sul

territorio.

Passate le elezioni, c’è da temere che rispunteranno presto

nuovi accordi bipartisan per tuonare a Venezia e pietire a

Roma?

Nel mentre, né qui né là nessuno ci dice come saranno spesi

i miliardi del Recovery Fund. A seguire i rumors di corridoio,

molti nei Ministeri e in Regione preparano il proprio pacchetto

di progetti da presentare a Bruxelles. Di priorità e di scelte

strategiche, per ora, neppure l’ombra.

È forse troppo chiedere a maggioranza e opposizione che

lavorino sul serio a un progetto strategico per questa città o,

superata l’epidemia, tutto dovrà tornare a correre

esattamente come prima? Forse questa sarà la strada

sicura per assicurarsi qualche consenso immediato ma è

certo la strada peggiore per preparare il futuro per Venezia e

per i suoi abitanti di oggi e di domani.

Giampietro Pizzo, Marco Zanetti

associazione Venezia Cambia

18.11.2020

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