3. economia e lavoro

lavoro e impresa

ospiti e turisti [turismo]

porto e Porto Marghera

 

Le schede di programma sono da considerare come BOZZE

Partecipa – contatti

Gruppi di Lavoro venezia camb!a 2015:

veneziacambia2015@gmail.com

 


lavoro e impresa

la questione

L’attuale maggiore attrattiva di lavoro è il turismo, mentre non è abbastanza promossa la componente di lavoro delle produzioni materiali, industriali e artigianali, e immateriali (ricerca, servizi e cultura realmente prodotta in loco).

La città è articolata in situazioni assai diverse anche per le potenzialità di lavoro … che possono essere in realtà anche delle ricchezze. Situazioni estese di illegalità rappresentano invece un danno concreto per lavoratori, impresa e comunità. Anche il Comune è un datore di lavoro, direttamente ed indirettamente con il sistema delle fondazioni e delle partecipate, ma non è un buon imprenditore, quanto a selezione e gestione delle risorse e perseguimento di risultati.

le proposte

Il Comune deve produrre sane politiche del lavoro, attuandole nei limiti di competenza, garantendo legalità e fornendo alternative alle rendite.

Porto e Marghera richiedono scelte condivise per l’utilizzo delle aree industriali e portuali, aprendo realmente alla concorrenza. Il rilancio dell’impresa manifatturiera, lo sviluppo di quella sociale, dell’innovazione, della produzione culturale, della sostenibilità ambientale devono essere le priorità per attrarre e far sviluppare nuova imprenditoria.

Nei centri urbani, di Venezia come di Mestre, vanno difese e recuperate le attività che possono evitare la monocultura turistica o la desertificazione. Occorre per questo far leva sulla moratoria di nuovi grandi centri commerciali e sull’uso del patrimonio immobiliare pubblico a favore di servizi di vicinato, piccole attività commerciali e artigianali. In particolare vanno valorizzate le aree con fronte acqueo a favore di cantieristica e attività artigianali.

Per le isole servono progetti integrati sviluppando azioni su diversi settori (trasporti, turismo responsabile, servizi essenziali, valorizzazione ed uso del patrimonio pubblico, agricoltura, pesca, ecc.) rivolte a promuovere micro-economie appropriate all’ecosistema lagunare anche mirando all’utilizzo dei fondi europei.

azioni

Nei primi cento giorni:

  • rendicontazione e bilancio sociale degli investimenti gestiti dal Comune a favore dell’imprenditoria durante le ultime amministrazioni.
  • censimento degli edifici non utilizzati e sottoutilizzati (pubblici e privati) e delle loro potenzialità.
  • analisi dello stato di utilizzo di tutte le aree con destinazione urbanistica produttiva.
  • convenzione con la Guardia di Finanza per far interagire le banche dati comunali e far emergere il nero.

Allestire una struttura di contatto per attrarre investimenti, impresa e lavoro a Venezia, che agevoli i rapporti con la burocrazia, dia informazioni su opportunità di insediamento per attività imprenditoriali, istituzionali, culturali, ecc., che gestisca gli spazi comunali a questo dedicati ed ogni altra azione e sostegno per attrarre attività lavorative compatibili con la città, che rilanci Venezia come un parco scientifico-tecnologico-culturale diffuso realmente attrativo in ragione delle risorse e competenze esistenti e a rete, delle opportunità insediative per l’impresa ed abitative, a Venezia e a Mestre, per i lavoratori.

Tutela e garanzia delle produzioni artigianali tradizionali, della ristorazione tipica di qualità, contrasto alle attività illegali per una Venezia Città della Qualità da promuovere nelle politiche del turismo anche utilizzando gli strumenti informatici per la tracciabilità dei prodotti.

Per l’impresa locale in particolare, occorre monitorare, rivedere e rafforzare il sistema di incubatori di imprenditoria, anche riformulando il regolamento per la concessione degli spazi del patrimonio pubblico.

Vanno sviluppati i centri dell’artigianato, tradizionale e artistico in particolare, e dato spazio all’impresa sociale e giovanile.

Sostegni alla filiera della pesca ed al sistema dei mercatini agroalimentari per produttori diretti

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ospiti e turisti [turismo]

la questione

Il turismo a Venezia genera ingenti introiti, alimenta un importante indotto socio-economico ed è senza dubbio il principale settore economico della Città. La dinamica di crescita del settore e il dilagante carattere escursionista mordi e fuggi, hanno prodotto una condizione di acuta sofferenza per la comunità veneziana e per la struttura urbana; la situazione è ormaiinsostenibile. La capacità di carico è da tempo sorpassata e in alcuni giorni dell’anno sono letteralmente a rischio sia la sicurezza fisica delle persone che l’integrità del patrimonio artistico e architettonico.

Il solo mercato non può governare il futuro del settore turistico: la crescita del turismo di massa costituisce una penalizzazione per le categorie del commercio e della ricettività di qualità.

le proposte

Venezia deve tornare ad essere una città attrattiva per un turista non frettoloso e interessato, oltre che alla sua specialità storico-artistica-architettonica anche ad un modello urbano fondato sulla biodiversità socio-economica, sul diritto alla città vera, abitata, luogo d’arte e bellezza come dell’innovazione, della ricerca, della cultura e dell’ambiente, da vivere anche con una mobilità più lenta, ma rispettosa e funzionale. Va favorito cioè il turismo di qualità, sostenibile e capace di generare maggiori risorse sviluppando le diverse filiere turistiche: nella città storica, nelle isole e nel litorale e in terraferma.

I flussi turistici vanno moderati e indirizzati, mediante strumenti di informazione e dissuasione in particolari condizioni e anche introducendo un limite massimo giornaliero di accessi nelle aree maggiormente aggredite dal turista escursionista  valutando anche sperimentalmente numero massimo e sistemi di dissuasione e programmazione per regolare e supportare le visite ai diversi attrattori che vi insistono.

Un’azione per riformare la legislazione regionale sul turismo in modo da evitare la proliferazione di strutture turistiche complementari nei centri storici che non siano di effettivo sostegno alla residenzialità.

Valorizzare tutti gli attrattori culturali presenti in città, ma in particolare quelli che stabilmente “producono” cultura, senza limitarsi ad esporla.   Valorizzare pure le produzioni locali autentiche e di eccellenza (del settore artigianale e dell’ospitalità) sostenendo una Venezia vera, buona e giusta.

azioni

Prenotazione anche per i turisti escursionisti e Carta di servizi

Trasporti pubblici dedicati ai turisti per facilitare la mobilità dei residenti, associati a una Card lche valorizzi gli attrattori culturali pubblici e privati.

Circuito a marchio per valorizzare l’offerta di prodotti di qualità legata al territorio.

Nessuna deregulation edilizia che favorisca lo stravolgimento dell’edificato impoverendone la qualità complessiva a solo immediato beneficio del singolo operatore.

Fiscalità e tariffazioni a sostegno del commercio e degli esercizi di vicinato e del piccolo artigianato.

Gestione integrata degli arredi urbani, del sistema dei plateatici e dei servizi urbani.

Nuova politica delle sponsorizzazioni e dell’immagine coerente con la rappresentazione di Venezia come città della storia, della sostenibilità e della modernità.

Nuovi spazi e strutture per il turismo giovanile.

Nuova gestione dell’escursionismo estivo giornaliero dai litorali.

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porto e Porto Marghera

la questione

Il porto di Venezia soffre della mancanza di pianificazione strategica, condivisa con la città e con l’intero sistema portuale nordadriatico, che non può essere surrogata da singoli, anche grandi o grandissimi, progetti (come il porto off shore per container) che nell’incertezza della loro concreta realizzabilità diventano un freno agli interventi più ordinari e necessari di qualificazione delle strutture e dell’organizzazione del retroporto.

Del tutto inadeguata è stata l’Autorità Portuale per la questione grandi navi da crociera per la quale ha sviluppato il solo progetto Contorta alimentando polemiche dannose rispetto ad una, sostenibile e condivisa crocieristica anche a partire da un possibile rilancio della Stazione Marittima per ospitare navi di dimensione e qualità consona alla città storica.

Per il risanamento di Porto Marghera l’inseguimento – vano – di normative speciali per le bonifiche ha ritardato di fatto molti necessari interventi e con grave ritardo si procede con la Regione per il riutilizzo delle aree ex Eni e dei relativi fondi mentre manca un’azione amministrativa forte di contrasto ad omissioni e ritardi da parte di soggetti pubblici e privati.

le proposte

La prima vocazione di Porto Marghera, industriale-portuale, va rilanciata qualificando infrastrutture ed organizzazione della logistica, del trasporto merci ferroviario, senza trascurare lo sviluppo manifatturiero ecocompatibile ed assicurando lo sviluppo della cantieristica.

Porto Marghera deve anche potenziarsi come centro logistico ferro-gomma-nave (anche integrato all’aeroporto) strategico per una vasta regione.   Il progetto di piattaforma offshore per container va profondamente verificato rispetto alla sua effettiva sostenibilità e nel quadro di una strategia della portualità e della logistica di area vasta, interregionale, che metta a sistema le risorse della costa nord adriatica. Il Comune di Venezia dovrà esercitare in quest’ottica le sue prerogative rispetto al non rinviabile aggiornamento del piano regolatore portuale ed alla definizione del programma nazionale della portualità e della logistica.

Il Comune dovrà impegnarsi più attivamente per accelerare le bonifiche secondo le competenze di ciascun soggetto coinvolto (maggiori controlli e sanzioni per inadempienze) e attuare l’Accordo di programma Moranzani.

azioni

Nei primi cento giorni:

  • verifica dell’attuazione del Master Plan delle bonifiche.
  • verifica dell’attuazione dell’Accordo di Programma Vallone Moranzani.
  • verifica/attivazione società Comune-Regione per aree ex ENI (e destinazione delle risorse disponibili per bonifiche e messa effettiva in disponibilità delle aree per attività imprenditoriali mediante procedure ad evidenza pubblica coordinate con strumenti di incentivazione finanziaria).
  • avvio concertazione con Autorità Portuale, enti e soggetti interessati per il potenziamento della logistica e delle infrastrutture a servizio di Porto Marghera.
  • avvio delle misure previste dal PAT per la portualità e di un progetto per la nautica e la cantieristica lagunare in un quadro di sostenibilità ambientale.

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