Appello 15.05.14

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Appello ai Cittadini per le prossime elezioni amministrative comunali

“La democrazia è il governo del potere pubblico in pubblico”

La vita a Venezia è in continuo peggioramento: il governo della Città è lontano dai Cittadini; chi amministra non sta contrastando il declino della Città di acqua e di terraferma. Soffriamo come Cittadini di un grave distacco dalla politica; sentiamo il bisogno urgente di una reale rappresentanza, per una gestione trasparente e democratica in particolare dei beni comuni.

E’ ormai chiaro che l’attuale Amministrazione comunale è, agli occhi dei Cittadini e degli stessi elettori che l’hanno sostenuta nel 2010, molto al di sotto della sufficienza. Che questo risultato negativo sia anche dipeso dai lasciti delle amministrazioni precedenti o da una congiuntura generale ostile, poco importa, soprattutto perché il consuntivo di questa Amministrazione non ci aiuta a preparare e a progettare la prossima..

Risulta altrettanto insoddisfacente il ruolo dei partiti, incapaci di essere cardine del confronto tra Cittadini e amministratori. Un confronto che non può esaurirsi nel solo momento del voto.

Ci pare dunque improbabile, nei pochi mesi che ci separano dalle elezioni della primavera del 2015, una ristrutturazione interna delle formazioni politiche locali, una riorganizzazione che consenta la formazione di un nuovo programma e la selezione delle candidature comunali al di fuori dei soliti giochi di potere delle oligarchie di partito e delle lobby che ne condizionano le scelte.

Siamo convinti che l’elaborazione del programma e la proposta delle candidature debbano invece avvenire attraverso un’intensa partecipazione dei Cittadini. Solo così sarà possibile avere un nuovo e più efficace governo della Città fondato su un diretto confronto con l’elettorato durante tutto il mandato.

Con questo appello proponiamo un metodo di dibattito pubblico che consenta di individuare i temi fondanti per costruire il programma, la selezione delle candidature, compresa quella di Sindaco, e l’indicazione degli Assessori principali. E’ una scelta importante perché, per almeno cinque anni, sul piano locale, ciascun amministratore dovrà dedicarsi a un fondamentale servizio pubblico: contribuire a ricostruire una visione alta e condivisa per Venezia, per i suoi abitanti e per i territori in cui vivono, un progetto costruito con i Cittadini, capace di valorizzare risorse e competenze per metterle a disposizione della Città.

Pensiamo che si debbano dare risposte convincenti a tutti i veneziani, compresa quella larga parte di Cittadini che non pensa di votare chicchessia e che, stante la situazione attuale, potrebbe decidere di disertare le urne. Non volendo né votare turandoci il naso né rimanere semplicemente a casa, vogliamo aprire un percorso partecipato che abbia un obiettivo chiaro: rimettere al centro i bisogni della Città e la sua Comunità, disegnare un progetto di cui i Cittadini siano protagonisti.

Proponiamo dunque ai Cittadini, a prescindere dalle appartenenze di partito, di partecipare a questa difficile sfida e di contribuire attivamente alla formazione del programma.

Non si tratta di rinunciare alla politica (anzi!), né di mettere in questione le singole militanze partitiche. Di fronte alla sfiducia politica dilagante, la nostra principale ambizione è di riguadagnare i Cittadini alla politica e la politica alla partecipazione democratica.

Per compiere questa scelta proponiamo alcune coordinate di riferimento.

1. Dobbiamo avviare un rinnovamento totale dell’Amministrazione: un rinnovamento che superi l’inerzia e il conservatorismo nel governo della Città, che segni la fine del trasformismo politico e che rimetta i Cittadini al centro delle decisioni pubbliche.

2. Dobbiamo rigenerare le regole della democrazia: riportare le decisioni nelle sedi istituzionali, rispondere ai bisogni piuttosto che agli interessi, garantire piena trasparenza nei processi amministrativi e far valere la pratica della decisione condivisa, del monitoraggio e della rendicontazione continua come strumenti effettivi di democrazia partecipativa.

3. Vogliamo un’Amministrazione dalla parte dei Cittadini, che garantisca meno sprechi e più risorse, per abitanti, dimoranti e ospiti, che persegua, insieme, efficienza pubblica e utilità sociale.

4. Per il benessere generale e l’equità, vogliamo un cambiamento che metta al primo posto le persone più fragili e vulnerabili, che tuteli il patrimonio pubblico e i beni comuni e che consideri i diritti, l’ambiente e la salute come beni non negoziabili. Vogliamo un’economia per tutti, capace di sottrarre spazio alla rendita e di riconoscere valore sociale ed economico all’ingegno e al lavoro: con meno grandi opere, con più cultura, più cura e manutenzione della Città e più servizi alla persona.

5. Vogliamo una Venezia che non si rinneghi, una città che guardi al Mondo, aperta e inclusiva, e che il Mondo guardi con attenzione e stima, un luogo ricco di opportunità culturali, di nuove produzioni materiali e immateriali ad alta intensità di lavoro e ingegno, una Città dell’artigianato, del turismo sostenibile, della bellezza!

Chiediamo dunque ai Cittadini di aderire a questo appello partecipando alla costruzione comune di un programma che indichi obiettivi e metodo di governo, per la selezione di candidature secondo criteri di competenza, d’indipendenza e responsabilità e per un confronto continuo con la Città durante tutto il periodo di governo per valutare nella massima trasparenza le azioni necessarie e i risultati ottenuti.


Su questi criteri possiamo individuare alcuni temi che richiedono di attivare gruppi di elaborazione programmatica animati da persone interessate al bene comune. Lavoreremo perché ne possa derivare un percorso via via più allargato, in grado di dar vita a un programma sugli obiettivi fondamentali di governo.  Lavoreremo perché proprio attraverso il percorso comune sia possibile individuare le migliori persone da candidare con criteri di massima condivisione e partecipazione democratica, attivando per questo anche strumenti potenziati di primarie.

Ecco dunque i temi su cui ci proponiamo di avviare il lavoro comune:

a. Per un turismo sostenibile: dobbiamo individuare regole che non siano determinate, come oggi, dalla esclusiva attenzione alla quantità, ma che garantiscano la tutela della Città e della Laguna e il rispetto della vita quotidiana dei residenti, dimoranti e lavoratori. Politiche per il turismo che sappiano proporre modelli diversi di soggiorno e di comprensione di Venezia, della sua storia e del suo immenso valore presente. Modelli che aprano per tutti, e in particolare per i giovani, non precarie opportunità di lavoro e di attività creative equamente retribuite.
b. Per una politica di residenzialità che limiti e controlli la trasformazione degli alloggi in strutture ricettive e che investa nella creazione di alloggi per i residenti. La casa e la qualità dei servizi di trasporto sono state le promesse più gravemente disattese dall’attuale Amministrazione.
c. Per un grande programma per il lavoro che metta a sistema le enormi potenzialità delle infrastrutture materiali e immateriali disponibili, che formuli un’innovativa strategia internazionale di sviluppo sostenibile per Porto Marghera e che investa in modo non speculativo e opportunistico sulla riqualificazione e rivitalizzazione di Mestre.
d. Per una nuova Legge speciale: è un tema di grande urgenza perché Venezia possa finalmente riprendere il controllo sulle proprie acque, perché la Città ritrovi una voce autorevole, per proteggere la Laguna da utilizzazioni distruttive, preservandola da interessi economici miopi e di corto respiro.
e. Per dar consistenza alla città metropolitana, Venezia sia protagonista nella ridefinizione delle politiche di area vasta con dimensioni e qualità che consentano di governare le trasformazioni del territorio e della Laguna senza piegarsi agli interessi dei promotori di grandi infrastrutture e dei poli speculativi che ne derivano.
f. Per un sistema delle società partecipate totalmente riorganizzatoche riporti in diretta amministrazione o comunque sotto un più stringente controllo tutto ciò che ora alimenta interessi divergenti da quelli dei Cittadini e una galassia di poteri di sottogoverno.
g. Per un rapporto più stretto e positivo fra Città e Università. L’Università è una risorsa essenziale per la vita cittadina. Per valorizzare questa relazione occorre sostenere le iniziative di apertura internazionale, la qualità delle relazioni culturali e scientifiche, affrontare seriamente il tema della residenzialità studentesca e tutelare il patrimonio edilizio universitario.
h. Per i beni comuni storici, artistici e culturali: lavorare per un uso che ne assicuri la conservazione e tutela e che sia motore di un’economia diffusa sull’intero territorio, non solo per eventi e rappresentazioni ma anche con stabili funzioni di ricerca, formazione, attività artigianali e produzione culturale.
i. Altri temi per un lavoro comune.

Venezia, 15 maggio 2014