Lavori pubblici al Lido: Piazzale S. Maria Elisabetta e Gran Viale

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Lettera di Marco Zanetti a Gente Veneta, pubblicata l’ 8 maggio 2015

Caro Direttore,
ho letto con interesse il servizio di Gente Veneta sui lavori pubblici al Lido: su Piazzale S. Maria Elisabetta e Gran Viale.
Inutile dire che offrire un’occasione di riflessione, fuori dalla contingenza delle cronache, su interventi così importanti è un vero servizio alla Comunità cittadina.   
In questo senso vorrei allargare la riflessione ad altri punti di vista, dando un mio contributo.  Spero che ciò non venga interpretato come interesse di mera bottega politica (sono candidato per le imminenti comunali nella lista civica Venezia Cambia 2015), ma semplicemente come una diversa lettura dei fatti 
Gli abitanti del Lido, stanno ormai ben capendo cosa lascerà la passata Amministrazione comunale riguardo ai lavori sul Piazzale S. Maria Elisabetta e Gran Viale:  i primi sono ormai quasi ultimati, per i secondi è già sostanzialmente completato un tratto che dà l’idea del risultato finale.  Ci sarebbe molto da dire sulla qualità e la logica di quel progetto, ma dal punto di vista della politica, ora più che mai d’interesse a Venezia, mi pare significativo far presente comesi è arrivati a tanto.
Si dovrebbe scriverne la storia, ma provo a far sintesi enumerandone solo le criticità:
1. progettare senza programmare: il progetto vuole solo “lasciare un segno”, come non bastasse il sovrabbondante e mal disposto terminal d’acqua, a prescindere da ogni considerazione sulle reali esigenze (utilità, mobilità, bellezza, ecc.);
2. incapacità di costruire un progetto condiviso: un intervento così rilevante, per l’importanza dei luoghi come per dimensione dell’investimento, poteva essere un’occasione per mettere al lavoro una Comunità, per definire assieme obiettivi e criteri, per scegliere, in pubblico, le soluzioni da preferire: un’occasione del tutto persa !;
3. non ascoltare la cittadinanza: lettere, osservazioni, petizioni e manifestazioni pubbliche rimaste senza risposte  dell’Amministrazione pubblica;
4. esercitare il potere in spregio alle norme: un progetto presentato come di “arredo urbano” quando invece interviene pesantemente sulla mobilità in assenza di un  obbligatorio piano del traffico ed in difformità dalle previsioni urbanistiche;
5. opacità amministrativa: si è cercato di rendere impenetrabili ai cittadini le scelte e i modi di sceltadell’Amministrazione comunale;
6. spreco di risorse: gli amministratori hanno deciso cosa volevano dai progettisti e non si sono fatti alcun problema di controllo della spesa: quella altissima per il funzionamento di Insula, la spesa per costosi, quantunque mediocri, dettagli architettonici; i costi ombra che il nuovo assetto del piazzale comporterà, per gli anni a venire, per il trasporto pubblico di linea (Actv calcola una inutile percorrenza aggiuntiva degli autobus pari a 24.300 km/anno con relativo costo di 60.000,00 €/anno !),
7. una inutile Municipalità: totalmente subalterna alla Giunta comunale, mancando al proprio ruolo di rappresentanza del territorio, fino a giungere a sedute istituzionali senza dare alcun parere o valutazione di merito.
E’ solo una magra consolazione constatare oggi che tutti gli attuali candidati sindaco dichiarano di non voler imbarcare nella propria squadra ex amministratori comunali !
 Marco Zanetti (Venezia Cambia 2015)